L’Italia non è mai stata innocente. Tantomeno l’Italia di oggi. Da oltre vent’anni un tycoon socialdemocratico delle telecomunicazioni governa il paese, lo tiene in pugno con segreti che solo lui conosce. Circondato da una corte innaffiata di modelle e immerso nell’orgia del potere, tiene in pugno il suo regno senza rinunciare alla vocazione per l’avanspettacolo. Investe cifre enormi in ricerche sull’immortalità, perché ha un sogno: la vita eterna.
Dall’altra parte dell’oceano decidono che è abbastanza. Barack Obama convoca Desmond Creek, agente Cia con le fattezze di John Malkovich a un passo dalla pensione, per sistemare la faccenda. Infiltrato nell’entourage del presidente italiano, l’agente si addentra nel carnevale dei poteri e ne viene sorprendentemente inghiottito. A partire dal viaggio nell’eden bianco di Valdai, dove il capo di stato russo ex Kgb strappa il cuore di un cervo vivo e lo offre in dono al premier. Tra strisce di coca disegnate con American Express e giganteschi idoli priapici in cartapesta, Creek scivola nel delirio grottesco di una nazione insana, senza mai abbandonare il fianco del presidente dalla cui naturale ipnosi viene irretito. La mano dell’agente rimane armata, ma il braccio sostiene quel piccolo uomo che è stato capace di sedurre un’intera nazione. E seducendola, di fotterla. Burattinaio manovrato dai pupi, l’agente dovrà mettere a tacere fantasmi del suo passato per compiere la missione e uccidere il premier del Bel Paese. Il quale a morire non ci pensa proprio: continua ad allestire un refrigeratore ipertecnologico che gli consentirà la sopravvivenza eterna. Creatore di un immaginario pop e sfrenato, con una lingua divertita e tagliente Gabriele Ferraresi riesce a rappresentare l’Italia di oggi, il paese che balla sul Titanic. O su una Costa Crociere. Dalle pagine prende vita un teatrino cabarettistico cresciuto all’ombra dell’edonismo fosforescente degli ultimi decenni. Un romanzo che si legge tutto d’un fiato: proprio come si guardava una puntata di Drive In.
Gabriele Ferraresi
Gabriele Ferraresi (1982), giornalista e scrittore, è stato direttore responsabile di Sapiens e collabora con Esquire. Per il Saggiatore è uscito nel 2012 L’uomo che riuscì a fottere un’intera nazione, e nel 2020 Mad in Italy.
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