I roghi dei rifiuti ammassati sulle strade di Napoli si sono appena spenti, quando in un locale per banchetti sulla tangenziale si festeggia il compleanno di una diciottenne. Arriva un ospite «a sorpresa»: è l’uomo più ricco e potente d’Italia. Esplode lo scandalo. Si ripercuote su scala nazionale e internazionale. Crea scompiglio e sgomento. Conchita Sannino avvia da qui l’inchiesta sul potere malato. Osserva e registra ciò che la città mette in mostra, quello che insabbia e nasconde. Delitti, sommosse e incendi, rifiuti e scorie, la vita pubblica a pezzi, cortei di disoccupati e di auto blu. Nella città, diventata banco di prova del nuovo governo, per magia i rifiuti scompaiono, ma la munnezza resta un pingue affare che la camorra gestisce con scaltrezza e collusioni eccellenti. Dalle indagini giudiziarie emerge il patto fra il gotha mafioso dei casalesi e il sottosegretario Cosentino, ’o Mericano, che ha in mente di scalare la Regione Campania. Interessi che convergono, la camorra che controlla, autorizza, e gestisce con più autorità dello Stato. Eppure il presidente aveva promesso: «Vita nuova per Napoli». Eppure il presidente aveva cantato e giurato: «Napoli è nel mio cuore». E difatti nelle anticamere dei palazzi istituzionali le pretendenti, le favorite, le aspiranti candidate fanno ressa per accedere alla sua attenzione. Conchita Sannino svolge la sua inchiesta, dai primi nascosti indizi ai suoi tumultuosi sviluppi, analizzando gli effetti del caso Noemi sulla scena politica e sul mondo cattolico. Esplora una realtà di degrado, sopraffazione e dissoluzione sociale. Che arriva fino a oggi, alle recenti liste elettorali popolate di nuovo «ciarpame». Sembrano racconti da un paese lontano, ma è cronaca italiana in cui si riflette irrimediabilmente l’immagine del nostro Paese, con le sue istituzioni, il suo governo, la sua classe dirigente.
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