«Amato ho sempre la prossimità
su un sentiero di terra di un filo
di acqua piovana
che viene e va rincorrendosi solo
e la tenera
buffa erba mediana che una
montagnola di sassi interrompe
come un risvolto oscuro
mette fine al pensiero.»
Ogni libro di traduzioni è una storia di fantasmi. E Il musicante di Saint-Merry, straordinario capitolo della vicenda artistica di Vittorio Sereni, non fa eccezione. Pubblicato nel 1981, pochi mesi prima del suo ultimo capolavoro, Stella variabile, Il musicante raccoglie il frutto di decenni di traduzioni, di scoperte, innamoramenti, ripensamenti e scontri con gli autori del Novecento per lui più significativi, come Ezra Pound, René Char, William Carlos Williams, Albert Camus e Guillaume Appollinaire. Una raccolta di poesie capitali messe in dialogo nell’esattezza del gesto poetico. Un’opera che rappresenta uno dei vertici assoluti della traduzione poetica del nostro tempo, e il lascito di un poeta che non smetteremo mai di interrogare.
Prefazione di Tommaso Di Dio
Vittorio Sereni è nato a Luino nel 1913 e morto a Milano nel 1983. Il Saggiatore ha pubblicato Stella variabile (2017), Gli strumenti umani (2018) e Il musicante di Saint-Merry (2019).
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