Questa è una storia che inizia da due semplici numeri e che potrebbe concludersi con la prossima guerra mondiale. È il racconto di come ogni giorno l’equilibrio politico di interi stati sia deciso da una sequenza di zero e uno combinati in un codice. Di come dietro gli stessi dispositivi che usiamo per lavorare o connetterci in rete si combattano battaglie in grado di mettere fuori uso agenzie governative, ferrovie, bancomat e persino distributori di benzina. Di come, mentre scorriamo tranquillamente la nostra homepage, eserciti di hacker mercenari stiano creando virus informatici capaci di causare danni paragonabili all’11 settembre. E questo nel silenzio più assoluto.
Nicole Perlroth ha passato sette anni in giro per il mondo a investigare gli abissi del mercato delle armi digitali: è volata in Ucraina mentre i programmatori russi lanciavano violenti attacchi via web per destabilizzare la situazione politica interna; ha esaminato gli hard disk con i dati trafugati da Edward Snowden alla National Security Agency, in un ripostiglio senza finestre né apparecchi elettronici per proteggersi dai laser che avrebbero potuto intercettare le sue conversazioni; ha incontrato i cacciatori di bug che inseguono le ricche ricompense pagate da Google per scoprire le proprie falle interne prima di eventuali nemici esterni; ha viaggiato tra il Messico e gli Emirati Arabi, l’Argentina e Israele, intervistando funzionari governativi e dissidenti politici, esperti di sicurezza informatica e cybercriminali, per comprendere in che modo e fino a che punto gli armamenti cibernetici in circolazione oggi disegneranno gli scenari geopolitici di domani.
Così mi hanno detto che finirà il mondo è un’appassionante narrazione in presa diretta degli invisibili combattimenti in atto attorno a noi per il controllo della nostra vita digitale, dei nostri consumi e perfino delle nostre istituzioni. Un’opera che ci svela come anche una guerra senza morti possa essere devastante, se combattuta dentro il buio senza fondo di uno schermo nero. Un racconto in prima persona della guerra invisibile combattuta ogni giorno da hacker, servizi segreti e mercenari digitali. Un’appassionante inchiesta lunga sette anni sulle forze silenziose che dominano il nostro presente e plasmeranno il nostro futuro.
Traduzione di Valentina Muccichini
«Scritto come un thriller, Così mi hanno detto che finirà il mondo vuole strapparci al nostro autocompiacimento con la paura.»
New York Times
«La narrazione di Nicole Perlroth ricorda i romanzi di John le Carré e Michael Crichton. Leggere in che modo abbia fatto le sue scoperte è stupefacente.»
The New Yorker
Nicole Perlroth
Nicole Perlroth (San Francisco, 1982) è giornalista per il New York Times, per cui scrive di cybersicurezza e spionaggio digitale.
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