Ragazzi e ragazze pronti a uccidere i propri genitori per aver comprato il bagnoschiuma sbagliato, uomini e donne adulti che si vestono eleganti per andare a fare i turisti nel luogo di una strage, o che trasformano il proprio cellulare in un sex toy. Tutto questo e molto altro è contenuto nelle pagine di Woobinda. Un libro che dalla sua prima comparsa, nella stagione cannibale del 1996, non ha mai smesso di provocare, disturbare e divertire, raccontandoci la violenza del capitalismo e la dissoluzione umana.
Come un televisore in preda allo zapping, Aldo Nove ci mette davanti a un vortice di storie esilaranti e mostruose che non concedono mai un lieto fine e sul cui fondo, come un jingle fastidioso, passa la Storia di quegli anni: l’incidente di Vermicino, la guerra del Golfo, l’ascesa politica di Berlusconi.
Un carosello di banalità e goffaggini, solitudini e crudeltà, capace allo stesso tempo di spaventare e suscitare tenerezza; di mostrare il vero aspetto di una società schiacciata tra il consumismo e lo schermo televisivo, con il pericolo di riconoscervi ciò che eravamo e chiederci che cosa mai siamo diventati.
Aldo Nove (Viggiù, 1967) è uno scrittore e poeta italiano. Tra i suoi libri in prosa ricordiamo La vita oscena (2010) e Amore mio infinito (2022). Tra quelli di poesia A schemi di costellazioni (2010), Poemetti della sera (2020) e Sonetti del giorno di quarzo (2022). Il Saggiatore ha pubblicato Woobinda (2024) e ha in corso di pubblicazione la sua intera opera.
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