«Sento che il vero destinatario di questo premio non sono io come uomo, ma la mia opera.» Con queste parole William Faulkner accettava, nel 1949, il premio Nobel per la Letteratura: la dimostrazione forse più evidente del desiderio di nascondere la propria biografia dietro le pagine dei libri, di far scomparire la propria persona nella scrittura. Una scelta che lascia colmi di domande: chi era l’uomo William Faulkner? Con che occhi guardava al suo presente quando non stava battendo alla macchina da scrivere gli intensi romanzi che lo hanno consacrato? Da cosa nasceva la sua passione?
Questa antologia di scritti non narrativi – saggi, discorsi pubblici, recensioni, lettere – restituisce un autoritratto in prosa del grande scrittore americano. W.F. è una raccolta delle riflessioni sui temiche hanno attraversato la sua vita e, assieme, un sunto della sua poetica: il rapporto con il profondo Sud degli Stati Uniti e la segregazione razziale, l’ammirazione per Sherwood Anderson e le considerazioni su Dos Passos, Remarque ed Hemingway, la crisi del sogno americano e la «vera» libertà, il ruolo dell’artista nella società e la condizione umana del XX secolo. In questi scritti,come forse mai altrove, Faulkner si mostra nudo nelle sue convinzioni e pensieri, consapevole dei nodi più dolorosi dell’anima umana ma mai rassegnato, capace di amarezza ma sempre dotato di un sottile senso dell’umorismo. Una personalità complessa come il mondo che ha raccontato.
I testi contenuti in W.F. rivelano in modo nitido i molti volti di uno scrittore unico, che credeva che il suo talento dovesse essere speso non per un esercizio di stile ma per un «realismo umanista e militante». Per opere che elevassero tutti gli uomini alla dignità che è loro propria. Per trovare un modo di attraversare insieme quell’impasto di urlo e furore chiamato esistenza.
A cura di James B. Meriwether
Traduzione di Luca Fusari
William Faulkner (1897-1962), romanziere, sceneggiatore e drammaturgo, è stato uno dei massimi scrittori americani. Dopo aver studiato brevemente alla University of Mississippi di Oxford, si è dedicato interamente alla scrittura, ricevendo il Premio Nobel per la letteratura (1949), il National Book Award (1951 e 1955) e il Premio Pulitzer (1955 e 1963). Tra le sue opere più celebri ricordiamo: La paga dei soldati, L’urlo e il furore, Mentre morivo, Santuario, Luce d’agosto e Assalonne, Assalonne!
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