«Ogni bambino, in famiglia, prendeva la sua strada, e a me è capitato di prendere quella della storia americana, della letteratura, soprattutto della letteratura inglese.»
Nel dicembre 1999, Saul Bellow incontra Norman Manea per realizzare quella che sarà la sua ultima intervista. Un’intervista d’autore, una conversazione che abbraccia tutto il Novecento, dalla fuga dei genitori di Bellow dalla Russia zarista alla condizione degli emigranti negli Stati Uniti, al rapporto tra cultura e lingua.
È un dialogo sul grande romanzo contemporaneo, su quella letteratura ebraico-americana di cui Bellow fu tra i creatori, sul loro legame con gli altri scrittori, Singer e Roth fra tutti.
«Prima di andarsene» è un documento unico che, partendo dalla vita e dalla produzione di uno dei giganti della letteratura del secolo scorso, è anche espressione del confronto tra due diverse facce dell’ebraismo. Quella europea, che ha conosciuto i lager nazisti e l’internamento stalinista, e quella americana, immune dall’orrore dello sterminio ma spasmodicamente alla ricerca delle proprie radici.
Norman Manea (Suceava, 1936) è uno dei più importanti scrittori romeni dell’ultimo secolo, le cui opere sono state tradotte in più di trenta lingue. Ha ottenuto numerosi riconoscimenti, tra i quali il MacArthur Fellows Award (1992), il Guggenheim Grant (1992), il National Jewish Book Award (1993), il premio Nonino (2002), il premio Napoli 2004) e il Nelly Sachs Prize (2011). Il Saggiatore ha pubblicato, tra gli altri, Il ritorno dell’huligano (2012), Al di là della montagna (2012), Conversazioni in esilio (2012), Varianti di un autoritratto (2015) e Corriere dell’Est (2017).
scopri di più sull'autoreSaul Bellow (1915-2005), nato in Canada – ma subito trasferitosi negli Stati Uniti – da genitori russi di religione ebraica, è stato uno dei più importanti scrittori del Novecento. Vincitore del premio Nobel per la letteratura nel 1976, fra i suoi romanzi ricordiamo: Le avventure di Augie March (1953), Il re della pioggia (1959), Herzog (1964), Il dicembre del professor Corde (1982), Ne muoiono più di crepacuore (1987) e Ravelstein (2000).
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