Sono ambientati sulle stesse strade, sotto lo stesso cielo. Notti e giorni che si susseguono, mille personaggi che vanno e vengono, sparano o muoiono.Ci sono urla, pianti e la vita, che se ne va. Sono i racconti-cronaca di Piero Colaprico. Tutto è successo davvero, accanto a noi, mentre andavamo a lavoro o guardavamo la tv, mentre passeggiavamo presi dai nostri pensieri. Questo è un libro di fatti, fatti che l’occhio dell’autore trasforma in storie. È un libro di odori poi,e si sente, l’odore della metropoli. È un libro di colori.C’è il grigio dell’asfalto, il giallo delle gru, il rosso del sangue. E poi il nero, perché è un libro di Mala storie. È un libro di persone, o di personaggi; è un libro di persone che diventano personaggi. Personaggi che lungo i marciapiedi o nei tinelli si ammazzano per gelosia, per vendetta o per un po’ di cocaina. Che lo fanno con una Skorpion calibro 7.65, con una Browning calibro 9, con un pugnale o con la sola forza delle mani. Un serial killer, il Purificatore, ammazza perché il mondo è malato «e per ripulirlo dobbiamo morire», un pensionato fa fuori sua moglie in tribunale, durante la causa per il divorzio, un prete di paese invita i fedeli a imbracciare il fucile contro i topi d’appartamento perché «se il quinto comandamento dice “Non ammazzare” è anche vero che il settimo dice “Non rubare”». Le Mala storie scuotono l’Italia. C’è la Banda del buco che con una «carotatrice» è capace di fondere come burro in padella le mura d’acciaio di una banca, c’è Acquabomber che con una siringa carica di candeggina manda all’ospedale una bimba di due anni, c’è Abba, ucciso per aver rubato un paio di biscotti. E c’è Beppino Englaro, che ha fatto un «master di vita estrema», che lotta per la sua Eluana. In Mala storie – venticinque anni di racconti-cronaca dalle pagine della Repubblica – il Colaprico cronista si fonde col Colaprico narratore. Ma in queste storie la finzione non c’entra. È successo tutto, veramente. Sul serio, è tutto vero.
Piero Colaprico è nato nel 1957 a Putignano (Bari) e vive a Milano dal '76. Da vent'anni giornalista della Repubblica, in cui cominciò a lavorare come cronista di nera, dall'89 inviato speciale, è anche autore di alcuni saggi, come Capire tangentopoli (1996), di numerosi racconti e di due noir di successo, Sequestro alla milanese (1992) e Kriminalbar (1999).
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