Nel 1890 Natalie Bauer-Lechner, viola del celebre quartetto femminile Soldat-Röger, conosce Gustav Mahler e fino al 1902 mantiene con lui un sodalizio intenso e costante. Segue da vicino la sua carriera artistica, diviene intima della sua cerchia familiare, lo accompagna d’estate nelle escursioni in montagna. Mahleriana è il racconto di quel sodalizio, ricco di illuminanti testimonianze sul musicista e sulla vita musicale dell’epoca, toccante per gli inattesi – a tratti buffi, a tratti superbi, a tratti gentili – risvolti umani. Sono gli anni dell’affermazione di Mahler come direttore d’orchestra, dalla direzione dell’Opera di Amburgo alle gloriose stagioni al Teatro di Corte di Vienna. Natalie è presente all’allestimento delle opere di Wagner e alle prove delle sinfonie di Beethoven. Registra i pensieri e le riflessioni di Mahler su Bach, Berlioz, Brahms, Liszt, e ancora su Beethoven e Wagner. Lo vede dialogare con loro, comprenderne la grandezza e trasmetterla ai musicisti, ai cantanti, e infine al pubblico, grazie al suo genio interpretativo. Soprattutto, Natalie assiste alla genesi delle prime sinfonie mahleriane, dei Lieder di Des Knaben Wunderhorn e ai tormenti creativi del musicista. Partecipa alle difficoltà di Mahler col pubblico che, se da un lato lo riconosce e lo esalta come direttore d’orchestra, dall’altro stenta ad accogliere le sue composizioni, per poi amarle sempre di più. Accanto all’artista di genio, in Mahleriana si definisce il profilo dell’uomo, con le sue idiosincrasie, i malanni, le fragilità, gli entusiasmi. L’esperienza del testimone di una stagione irripetibile cede il passo a uno struggente tributo all’amicizia, che si spezza con la comparsa di Alma Schindler nella vita del musicista. Significativamente Mahleriana di Natalie termina dove iniziano i Ricordi di Alma.
Natalie Bauer-Lechner
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