La gigantografia di un individuo in pelliccia sintetica rosa appare un mattino sui muri di Milano. Il suo nome è Sfera Ebbasta, la sua voce soffia dal ventre dell’Auto-Tune, le sue gengive ospitano denti dorati. Chi è quella creatura fluorescente in agguato ovunque, fra i mezzanini della metropolitana e nelle piazze scintillanti del centro? Perché la trap e i suoi eroi di plastica si sono insinuati nei nostri discorsi e nei nostri sogni? Cosa ci dicono di noi?
A chiederselo è uno scrittore smarrito, che per rispondere deve scoprire il vuoto tra la sua generazione e quella di chi oggi ha vent’anni. Provando ad abitare quel vuoto con la scrittura, finisce per interrogare in modo sempre più intimo se stesso e il suo tempo; per vagare a caccia di un incontro rivelatore in una città doppiata dai social network, tra quartieri che sembrano rendering in cui pullulano figure a una dimensione e mercati multietnici simili a una delirante Vārānasī.
L’età della tigre è una narrazione asimmetrica e randagia; il toccante resoconto di un tempo esausto e dei suoi inconsapevoli desideri.
Ivan Carozzi (1972) è stato caporedattore di Linus e autore di trasmissioni televisive come Le invasioni barbariche e Lessico famigliare. Scrive per diverse testate tra cui il Post, il Tascabile, cheFare e minima&moralia, e ha pubblicato i libri I figli delle stelle. Cronache di un raduno raeliano (Baldini+Castoldi, 2014) e Teneri violenti (Einaudi Stile Libero, 2016).
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