«Le mappe dell’inferno sono ormai illeggibili. Non solo non si sa come raggiungerlo, ma non è nemmeno più chiaro dove si trovi. Né se sia ancora aperto. Un prestigioso teologo poco tempo fa ha affermato, non si sa sulla base di quali informazioni, che l’inferno esiste ma probabilmente è vuoto. Dominatore della scena cristiana, punto di riferimento indispensabile all’Europa medievale e moderna, protagonista d’innumerevoli drammi spirituali, potente macchina di condizionamento continuamente perfezionata e aggiornata durante i secoli, questo grande collettore di terrori e di spasimi, inesauribile deposito di angosce e di incubi, si sta tranquillamente dissolvendo nella coscienza e nell’inconscio della gente. Si può ormai affermare che l’inferno è finito, che il grande teatro dei tormenti è chiuso a tempo indeterminato, che lo spettacolo dopo quasi duemila anni di rappresentazioni agghiaccianti non si replica più. La lunga, trionfale stagione è terminata. Sembra che rimanga il diavolo, signore della materia. Ma, come un sovrano deposto, come un re in esilio, chiusa la porta del doloroso regno, non ha più né una reggia, né una corte, né città, né castelli. Bancarottiere senza molto credito, campa stentatamente di rendita con i pochi spiccioli di quelle cattive azioni che la sua industria metallurgica, una volta fiorente, gli ha assicurato. Siamo entrati – bisogna che ce ne rendiamo chiaramente conto – nel postinferno.»
Piero Camporesi
Il Saggiatore prosegue la ripubblicazione del corpus delle opere di Piero Camporesi con La casa dell’eternità, capolavoro che sonda le delizie dell’aldilà celeste e le nequizie del reame inferico. Con la consueta maestria, Camporesi scava nelle fonti letterarie e documentarie più disparate e traccia l’evoluzione degli oltremondi immaginati e anticipatamente vissuti dalle genti che nei secoli hanno popolato la Terra: dal larvale averno degli antichi, dimora di esangui e malinconiche ombre pagane, all’inferno cattolico, carnaio dei corpi marci e putrescenti dei dannati, guasti dal peccato. Fino ad arrivare a oggi, tempo in cui la casa del diavolo sembra rimasta senza inquilini e altre sono le fantasie che sconvolgono l’ordinato lavoro della mente umana.
Prefazione di Gian Mario Anselmi
Piero Camporesi (Forlì 1926 - Bologna 1997) è stato un filologo, storico e antropologo italiano. Ha insegnato Letteratura italiana presso la facoltà di Lettere dell’Università di Bologna. Tra i saggisti italiani più conosciuti al mondo, i suoi libri sono stati tradotti nei principali paesi europei, negli Stati Uniti, in Brasile e in Giappone. Il Saggiatore ha pubblicato Il pane selvaggio (2016), Le belle contrade (2016), Il sugo della vita (2017), Il brodo indiano (2017), La casa dell’eternità (2018), I balsami di Venere (2019), Le vie del latte (2020), Camminare il mondo (2021), Il governo del corpo (2022) e La maschera di Bertoldo (2022) e Il palazzo e il cantimbanco (2023).
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