Li chiamavano pistaroli, dal francese pistard, un gruppo di giornalisti d'inchiesta che non cercava lo scoop a ogni costo, ma la verità dei fatti, quelli scomodi, spesso insabbiati dalle autorità politiche o dai servizi segreti. In anni complessi e bui della storia italiana, Marco Nozza si è messo sulle tracce di piste nere e piste rosse, ha raccolto dati, indizi, interviste, documenti processuali. Attraverso i suoi appunti e la sua voce, questo libro è la ricostruzione di trent'anni di storia italiana: dalla strage di piazza Fontana alla bomba dell'Italicus, dal processo di Catanzaro alla Rosa dei venti, dalla strage della stazione di Bologna ai delitti delle Br e del terrorismo. Una testimonianza che il giornalismo è o dovrebbe essere una professione civile al servizio dell'informazione.
Come scrive Corrado Stajano nell'introduzione: "Piazza Fontana e quel che ne seguì fu un evento che fece da cesura alla vita di tutta una generazione. Ci fu un prima e un dopo. Una riscoperta del mondo e di se stessi. Anche per i giornalisti. I questori, i prefetti, i procuratori della Repubblica, i commissari della polizia, abituati a essere ascoltati dalla stampa amica, erano esterrefatti di dover render conto di quel che facevano e dicevano, non soltanto ai "sovversivi" dei fogli di opposizione, ma ai giornalisti della stampa borghese, inquietati da quel che era accaduto: le verità ufficiali che non corrispondevano ai fatti, se si andava soltanto a dare un'unghiata sotto sotto la vernice dell'apparenza".
Marco Nozza (Caprino Bergamasco 1926 - Milano 1999) ha lavorato come giornalista per l'Eco di Bergamo, l’Europeo e il Giorno. Con Camilla Cederna, Giorgio Bocca, Giampaolo Pansa, Corrado Stajano, Ermanno Rea, Marco Fini e altri ha scritto Le bombe di Milano (Guanda, 1970); con Indro Montanelli, la biografia Garibaldi (Rizzoli, 1962). È inoltre autore di Mazzini Giuseppe contumace (Sugar, 1966). Nel 1967 ha vinto il Premiolino e, nel 1975, il premio Saint-Vincent.
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