I due problemi fondamentali della teoria della conoscenza ci apre le porte del pensiero di Karl R. Popper: un classico del Novecento, un volume che ha ridefinito i confini del sapere scientifico.
In questo suo studio essenziale, Karl R. Popper affronta due questioni cardinali che sottendono la teoria della conoscenza: il problema della demarcazione della scienza e quello dell’induzione, cioè l’idea che la ripetizione costante di un evento (per esempio il sole che sorge) ci consente di supporne la certezza scientifica. Popper si propone dunque di stabilire un criterio di distinzione tra scienza e non-scienza – tra proposizioni scientifiche e asserzioni metafisiche o pseudoscientifiche – e assieme di risolvere le falle dell’induzione, per lui non accettabile come metodo di conoscenza. In queste pagine Popper sovverte con lucidità e precisione analitica i principi tradizionali del sapere, proponendo la tesi rivoluzionaria secondo cui la scienza progredisce tramite la falsificabilità delle sue teorie: non accumulando verità definitive, ma attraverso un processo di tentativi ed errori, in cui le affermazioni sono continuamente messe alla prova e, se necessario, confutate.
Un’opera che dal cuore del secolo scorso non ha mai smesso di interrogarci, invitandoci a valutare criticamente tutto ciò che diamo per certo, soprattutto in un'epoca di informazioni sempre più complesse e spesso contrastanti.
Traduzione di Mario Trinchero
Karl R. Popper (Vienna, 1902 - Croydon, 1994) è stato un filosofo ed epistemologo austriaco naturalizzato britannico, tra i maggiori filosofi della scienza del Novecento. È celebre per la profonda critica all’induttivismo e per la concezione fallibilistica della conoscenza e del metodo scientifico. Teorico della «società aperta», fu strenuo difensore della democrazia e del liberalismo.
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