Un giovane drammaturgo è impegnato nella stesura di una nuova opera, alla ricerca di una forma innovativa che possa attribuirgli finalmente un posto nel mondo. La madre, attrice ormai in declino, cerca intanto di mantenere vivo il proprio fulgido passato. Lui l’ammira, la teme, la sfida; lei lo giudica e lo sbeffeggia, ma senza mai smettere di amarlo. Intorno a questa coppia si muove una rete di altre solitudini e conflitti: lo zio che «voleva essere, ma non è stato», la vicina, un romanziere, un maestro, un dottore; e poi Nina, l’unica chiamata per nome, una giovane donna con il sogno della recitazione.
In quest’opera Liv Ferracchiati attraversa Il gabbiano facendo risuonare nel mondo di oggi i personaggi del capolavoro di Anton Čechov. Tra queste figure, che mostrano un’umana nudità in cui è impossibile non rispecchiarsi, rimbalzano le domande cui da sempre cerchiamo risposta: «Dov’è il senso che lega ogni cosa?», «Chi sono io?». Sulle rive di un lago si annodano così tensioni e dolori, amori non corrisposti, fame di successo, parole più potenti di qualsiasi gesto: uno specchio d’acqua tremolante, che assiste come un ulteriore personaggio alla ricerca di legittimazione che anima i protagonisti di questa storia.
Come tremano le cose riflesse nell’acqua – citazione da un celebre racconto di David Foster Wallace – è una vicenda che oscilla tra parole dette e scritte, sogno e veglia, in cui tutti amano qualcuno che si sottrae e, al tempo stesso, sono inseguiti da chi vorrebbero evitare. Una partitura che rinnova la vivacità cechoviana e che, come talvolta avviene nella vita, riesce a strappare una risata anche in mezzo alla più angosciante delle tragedie.
Prefazione di Margherita Crepax
Liv Ferracchiati (Todi, 1985) è un drammaturgo, regista teatrale e performer. Nel 2015 ha fondato la compagnia teatrale The Baby Walk. Tra le sue opere ricordiamo Todi is a small town in the center of Italy (2016), la Trilogia sull’Identità (Peter Pan guarda sotto le gonne, 2015; Stabat Mater, 2017; Un eschimese in Amazzonia, 2017), Commedia con schianto (2018), La tragedia è finita, Platonov (2020) e HEDDA. GABLER. come una pistola carica (2022), da cui l’omonimo libro pubblicato dal Saggiatore nel 2023. Nel 2021 ha esordito con il suo primo romanzo, Sarà solo la fine del mondo.
scopri di più sull'autorecarrello
torna allo shop
Checkout
TORNA AL CARRELLO
RIEPILOGO