Poliziotto-Sessantotto racconta una storia di ribellione e di violenza, di speranza e di sconfitta, che ha contribuito alla formazione del nostro paese per come lo conosciamo oggi.
La costruzione dell’Italia contemporanea passa dal Sessantotto. Una lotta contro le vecchie generazioni che si trasforma presto in un conflitto fratricida, non più verticale ma orizzontale, prolungandosi nella violenza politica, fino allo scontro più acuto tra forze dell’estrema sinistra, forze dell’estrema destra e forze di polizia.
In questa prospettiva, è la figura del poliziotto – per Pasolini, il sottoproletario strumento e vittima del potere, che entra in polizia come unica alternativa alla miseria – a diventare simbolo paradossale di una radicale contraddizione: quella tra potere e debolezza, torto e giustizia. Emerge così il punto critico della democrazia, l’incapacità di ribaltare realmente i rapporti di forza economici, sociali e politici e di riformare profondamente il sistema, fondandolo sulle ragioni della minorità.
Nella perenne dialettica tra contestazione e repressione, Luigi Manconi e Gaetano Lettieri ci ricordano che la via da seguire, perché il conflitto produca mutamento sociale e non si dissipi in violenza, è sempre quella che si può cogliere nella condizione di chi sta in basso, dei non garantiti, degli spossessati, di chi è vittima e di chi è prigioniero. Perché «la comunità felice che il Sessantotto ha immaginato e si è illuso di vivere è quella sempre a venire della giustizia infinita, che sa vedere insieme il poliziotto umiliato e il giovane ferito: l’ossimoro del Poliziotto-Sessantotto».
Luigi Manconi (Sassari, 1948), già docente di Sociologia dei fenomeni politici e presidente della Commissione per la tutela dei diritti umani del Senato della Repubblica, è stato parlamentare e sottosegretario di Stato alla Giustizia. È presidente di A Buon Diritto Onlus. Il suo libro più recente è Il senso della vita. Conversazioni tra un religioso e un pococredente, con Vincenzo Paglia (2021). È editorialista per La Repubblica e La Stampa.
Gaetano Lettieri (Roma, 1961) è professore ordinario di Storia del cristianesimo e delle chiese presso Sapienza Università di Roma dove è direttore del dipartimento di Storia Antropologia Religioni Arte Spettacolo. Tra le sue pubblicazioni, L’altro Agostino (2001), Un dispositivo cristiano nell’idea di democrazia? (2011), Il differire della metafora (2021), Dulce naufragium. Desiderio infinito e ateofania in Leopardi (2023).
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