L’ombra in esilio è il romanzo più radicale di Norman Manea: una riflessione sull’identità e sul senso inconciliabile di sradicamento che avvolge l’esistenza degli esuli del mondo.
C’è un uomo di origini ebraiche al centro di questa storia, un sopravvissuto. È sopravvissuto all’Olocausto e al regime di Ceaușescu, alla fuga che lo ha portato fortunosamente a Berlino, superando il Muro, e alla perdita di tutti i suoi affetti. Si fa chiamare Nomade Misantropo, perché – come quella del leggendario Ebreo Errante – la sua vita sembra destinata a un esilio senza fine. Nel percorso che lo condurrà a trovare una nuova casa negli Stati Uniti, sul suo volto appariranno i volti delle persone incontrate per la via, la sua voce diventerà un mosaico di quelle attraversate, la sua ombra l’insieme di quelle lasciate dalle luci altrui. L’ombra in esilio è il racconto di questo viaggio in cui si uniscono le storie maggiori e minori del Novecento. Un viaggio che viene vissuto dal Nomade sul piano reale e su quello letterario, intervallando l’orrore dei gulag ai romanzi di Robert Musil, il volto di Thomas Mann a quello della statua di George Washington, l’11 settembre alle poesie di Eugenio Montale.
Un «romanzo collage», in cui Manea ripercorre i temi che hanno caratterizzato la sua ricerca narrativa fondendo assieme autobiografia e invenzione, storia e letteratura, la condizione di apolide con la «colpa» dei sopravvissuti, fino a giungere sulla soglia degli interrogativi centrali dell’esistenza umana: ma io, io che ho barattato l’intero mio passato per avere un futuro, io che oggi parlo e scrivo con una lingua diversa da quella che avevo, io chi sono?
Traduzione di Roberto Merlo e Barbara Pavetto
Norman Manea (Suceava, 1936) è uno dei più importanti scrittori romeni dell’ultimo secolo, le cui opere sono state tradotte in più di trenta lingue. Ha ottenuto numerosi riconoscimenti, tra i quali il MacArthur Fellows Award (1992), il Guggenheim Grant (1992), il National Jewish Book Award (1993), il premio Nonino (2002), il premio Napoli 2004) e il Nelly Sachs Prize (2011). Il Saggiatore ha pubblicato, tra gli altri, Il ritorno dell’huligano (2012), Al di là della montagna (2012), Conversazioni in esilio (2012), Varianti di un autoritratto (2015) e Corriere dell’Est (2017).
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