È possibile una traduzione del teatro di Shakespeare che tenga conto dei valori fonici – ritmo, durata, rima, assonanza, allitterazione – del testo originario? Una traduzione che sia propriamente tale e non una blanda parafrasi. È necessaria oggi, per chi traduce Shakespeare, la conoscenza delle ultime acquisizioni dei performance studies? Ossia lo studio delle pratiche esecutive del tempo, che restituisce ai testi shakespeariani il valore di testi tutti vocali, nati, non per la lettura a tavolino, ma per l’azione viva sulla scena, per essere emessi da voce e corpo dell’attore e percepiti dall’orecchio dello spettatore. Da queste domande nasce Shakespeare come vi piace. Un saggio che incornicia e accompagna le traduzioni di tre testi esemplari per la diversità di maniera: Love’s Labour’s Lost, qui tradotto come Doglie d’amor sprecate, una commedia sofisticata, con la rapidità ritmica e il distacco ironico della screwball comedy americana; Amleto, il più iconico, almeno nel suo fraintendimento romantico, dei drammi shakespeariani; e Troilo e Cressida, commedia nera o tragedia parodica che sia, un’ardita decostruzione sarcastica dell’eroismo e della politica. Il saggio, che compone assieme narrazione, dati e fatti, notazioni e riflessioni personali, ha una sua tesi centrale: se i testi sono nati dalla pratica teatrale, anche le traduzioni dovranno esserlo, dovranno nascere per una specifica messinscena, dal lavoro quotidiano con regista, dramaturg – meglio ancora se dramaturg e traduttore sono la medesima persona – e attori. Nati dal teatro, invoca Luca Fontana, i testi possano al teatro ritornare, rigenerandosi nella pratica viva. Ultimo ed espresso scopo di Shakespeare come vi piace: essere l’incipit della traduzione di Luca Fontana delle maggiori opere teatrali di William Shakespeare, che appariranno via via presso il Saggiatore.
Luca Fontana, traduttore e saggista, insegna Fondamenti di pratica del teatro e Drammaturgia al corso di laurea in Arti visive e dello spettacolo dell’Istituto universitario di Architettura di Venezia, e al Corso di alta formazione e specializzazione per attori del Teatro Due di Parma. Tra le sue numerose traduzioni per allestimenti teatrali ricordiamo Peccato che fosse puttana di John Ford. Per il Saggiatore ha tradotto le opere di Allen Ginsberg: Saluti cosmopoliti (1996), Urlo & Kaddish (1997) e Poesie scelte (1997). Luca Fontana collabora con Diario.
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