Fuggita da una provincia senza orizzonte, a diciannove anni Josie Tyrell si è ritagliata il suo pezzo di paradiso e una bella storia d’amore nella Los Angeles degli anni ottanta fatta di eccessi e illusioni di gloria. Un paradiso un po’ bohèmien che divide con Michael, nel quale oltre a un lavoro come modella d’arte c’è posto per le poesie di Valéry e la musica di Brahms, e per sognare Parigi. Michael ha lasciato Harvard per dedicarsi alla pittura, e ha tagliato i ponti con i suoi genitori ricchi, famosi e ingombranti: il padre scrittore di successo, la madre grande pianista. Ma un dolore lo corrode, e tinge di nero le sue tele. Finché un pomeriggio di dicembre Josie riceve la telefonata dell’ispettore Brooks, e scopre che Michael non tornerà più a casa: in uno squallido motel in mezzo al deserto si è sparato alla testa. Il mondo vero si sgretola. Per andare avanti a Josie non basta stordirsi, tornare nel giro che frequentava prima, tra locali punk, concerti, hashish e vodka. Ha bisogno di capire, e per capire ha bisogno di Meredith, la madre di Michael, ipnotica e morbosa, subdola e dolcissima. Che non ha mai accettato Josie, e ora forse vuole ucciderla, forse può salvarla. La scrittura intensa di Janet Fitch disegna rapporti sfasciati, paesaggi emotivi aridi come il deserto californiano che Josie deve attraversare per arrivare alla verità, per scoprire cosa resta di un sogno quando non c’è più chi lo sognava.
Janet Fitch vive a Los Angeles, dove tiene seminari di scrittura presso l’University of Southern California. Pubblicato per la prima volta nel 1999, Oleandro bianco ha riscosso un enorme successo negli Stati Uniti ed è stato pubblicato in 22 paesi. Dal romanzo è stato tratto, nel 2002, l’omonimo film con Michelle Pfeiffer e Renée Zellweger. Nel 2007 il Saggiatore ha pubblicato il romanzo Paint It Black.
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