Perry Anderson, in questo classico di storia comparata, si concentra sulle origini e le strutture degli stati moderni che si formarono e affermarono in Europa tra il XV e il XVIII secolo. La prima parte del volume prende in esame le monarchie assolute negli stati dell’Europa occidentale dal Rinascimento in avanti e la delicata questione delle relazioni tra la monarchia, la nobiltà e le nuove classi mercantili. Getta poi uno sguardo alle traiettorie intraprese da Spagna, Francia, Inghilterra e Svezia, e il caso particolare dell’Italia – unico paese a non aver sviluppato una forma di governo assolutistico – spiegando le ragioni politiche ed economiche di questa diversità. Nella seconda parte lo storico si confronta con l’Europa orientale: passa in rassegna le monarchie di Russia, Prussia, Austria e Polonia, delineando quanto siano state infl uenzate o abbiano differito dal modello occidentale. Infine prende in considerazione la struttura dell’Impero ottomano nei Balcani come parametro esterno attraverso cui valutare l’eccezionalità dell’assolutismo europeo. Le appendici conclusive approfondiscono le strutture particolari del feudalesimo giapponese e del cosiddetto «modo di produzione asiatico» alla vigilia dell’avvento del capitalismo industriale.
Perry Anderson (1938) è uno storico e scienziato sociale britannico. È Distinguished Professor of History and Sociology alla University of California, Los Angeles. Fra i suoi libri ricordiamo Il dibattito nel marxismo occidentale (Laterza 1977), Lo stato assoluto (il Saggiatore 2014) e Spectrum. Da destra a sinistra nel mondo delle idee (Baldini Castoldi Dalai Editore 2008).
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