«Per cinquant’anni l’Europa era stata come congelata, ma ora il cambiamento era in corso. Io avrei avuto un anno o due per vedere la vecchia Europa prima che tutto mutasse.»
Attraverso interviste e ricordi raccolti durante i suoi reportage, Michael Meyer, allora capo della redazione di Newsweek per la Germania e l’Europa orientale, ricostruisce il 1989, anno di sconvolgimenti grandiosi. Meyer fu testimone dei mutamenti storici di quel periodo: in Polonia assistette alla rinascita di Solidarnos´c´, a Praga fu al fianco di Václav Havel mentre preparava la Rivoluzione di velluto. Il 9 novembre era sul lato orientale della frontiera quando cadde il Muro.
La Guerra fredda era finita. Gli Stati Uniti e la democrazia trionfavano. Ma fu un trionfo insidioso che creò il mito dell’onnipotenza americana. L’anno che cambiò il mondo rilegge gli eventi e fa emergere la realtà storica, demolendo le leggende sulla fine di un’epoca.
Michael Meyer, scrittore e giornalista, è speech-writer del segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon. Dal 1988 al 1992 è stato capo della redazione di Newsweek per la Germania e l’Europa orientale, e ha seguito il crollo del comunismo in Europa e l’unificazione della Germania per alcune emittenti televisive tra cui CNN, Fox, MSNBC, C-Span e NPR.
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