«Sono giorni lontani, vicini, ricacciati nell’oblio, individuati dal ricordo; furono e saranno qualcosa di più dei nomi che puoi dar loro: giorni in cui il tuo stesso destino ti inseguirà con un fiuto da segugio, ti troverà, salderà i conti con te.»
Malato e costretto a letto, sentendo avvicinarsi la fine, Artemio Cruz traccia un bilancio della propria vita, e del tragitto che lo ha portato, da giovane rivoluzionario, a essere uno degli uomini più potenti e temuti del Messico. Un uomo che non si è fermato dinanzi a nulla: alla vigliaccheria, al tradimento, ai compromessi; tutto pur di sopravvivere e diventare qualcuno. Nel conto dei guadagni e delle perdite, molto però non torna: la morte dell’unico figlio Lorenzo, che Artemio voleva plasmare a sua immagine e somiglianza, il silenzioso disprezzo della moglie e della figlia che lo assistono.
Il capolavoro di Carlos Fuentes, un romanzo avvincente e spietato sul Messico, la sua storia e la fine degli ideali della rivoluzione.
Carlos Fuentes
Carlos Fuentes (1928-2012) è considerato uno dei maestri della narrativa messicana e uno dei più importanti romanzieri contemporanei. Ha vinto il Premio Cervantes, massimo riconoscimento per un autore di lingua spagnola, e il Premio Prìncipe de Asturias de las Letras. Fra i suoi romanzi ricordiamo La morte di Artemio Cruz, Aura, L'ombelico della luna e Gli anni con Laura Díaz (tutti pubblicati in Italia dal il Saggiatore). Ha svolto anche un'importante opera di giornalista e saggista (Tutti i soli del Messico, il Saggiatore) ed è stato ambasciatore del Messico in Francia.
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