Nel paese di Buddha e Gandhi i contadini si suicidano. E le donne non trovano acqua da dare ai figli. Ma in Occidente si continua ad alimentare l'illusione del miracolo economico. Oggi il volto dell'India è spezzato in due: quello fasullo dell'India "splendente", nuova piattaforma tecnologica, futura superpotenza, e quello reale: l'India dei più poveri che pagano il prezzo dell'agricoltura industriale, dove acqua e cibo diventano merce, più che diritto. In India le corporation brevettano le sementi costringendo i contadini a indebitarsi, privatizzano le risorse naturali, sfruttano le differenze culturali. Una speranza esiste: si chiama democrazia economica e il popolo indiano la conosce bene. Biodiversità come ricchezza, multiculturalità come risorsa, tradizione come futuro.
Vandana Shiva è una delle scienziate più famose al mondo, attivista politica e ambientalista. Ha vinto il premio Nobel alternativo per la pace nel 1993 ed è stata direttore della Research Foundation for Science, Technology and Natural Resource Policy. Ha scritto numerosi saggi, tra i quali: Vacche savre e mucche pazze. Il furto delle riserve alimentari globali (DeriveApprodi 2001); Le guerre dell'acqua (Feltrinelli 2004); Le nuove guerre della globalizzazione (Utet 2005); Il bene comune della Terra (Feltrinelli 2006).
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