Pubblicato per la prima volta nel 1907, I salici è, secondo H.P. Lovecraft, il più bel racconto soprannaturale della letteratura inglese. Due uomini, il narratore e lo Svedese, partono per un viaggio in canoa lungo il Danubio in un giorno qualunque. Alla ricerca di un posto dove passare la notte, approdano su un isolotto, ma l’oscurità nasconde presenze ostili: un orrore sconosciuto si insinua nelle fronde dei salici circostanti e l’angoscia prende il sopravvento.
Nei Salici non sono streghe, vampiri o fantasmi a terrorizzarci, è piuttosto un paesaggio alieno imperscrutabile. Come scrive Lucio Besana nella sua prefazione, «l’oggetto della paura è un’entità ignota che non rivela mai il suo volto ma che con la sua presenza implicita trasfigura la realtà. Per questo ci terrorizza: il mostro risiede nell’occhio di chi guarda e quindi è ovunque».
Le leggi cosmiche sono per noi indecifrabili, ci schiacciano e costringono a prendere atto della nostra posizione minoritaria nell’universo. È sufficiente muoversi a tentoni nell’oscurità con il solo ausilio di una pagaia per sopravvivere?
Traduzione di Massimo Berruti
Prefazione di Lucio Besana
Algernon Blackwood è nato il 14 marzo 1869 a Shooter's Hill, nel sud-est di Londra, ed è morto il 10 dicembre 1951 a Beckenham. È considerato uno dei grandi maestri del racconto del mistero.
scopri di più sull'autoreLucio Besana (Merate, 1982) è scrittore horror e weird e sceneggiatore dei film The Nest (Il nido) (2019) e A Classic Horror Story (2021).
scopri di più sull'autorecarrello
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