La lucana Tricarico, in cui nel dopoguerra il sentimento religioso popolare convive con la lotta di classe. I boschi della Bassa Sassonia, in cui i riti stregoneschi occupano il vuoto lasciato dalla fine del nazismo. Stoccolma, in cui la sera di Capodanno del 1956 migliaia di adolescenti scendono in piazza vestiti di teschi e iscrizioni cabalistiche, trascinati da un furore e una violenza ancestrali. La Russia post-stalinista, in cui gli operai invocano la necessità di vere e proprie «cerimonie sovietiche» per superare quelle cristiane.
In questa raccolta di saggi, da lui personalmente curata e ordinata, Ernesto De Martino indaga il carattere dell’esperienza religiosa che da sempre attraversa e plasma le civiltà: una meticolosa analisi delle profonde motivazioni esistenziali che spingono il singolo a costruire un legame con il trascendente nelle sue diverse espressioni storiche e culturali; un viaggio nella nostra inesauribile «fame di simboli», che esplora il valore e il furore della spiritualità come radice del tessuto sociale e dei percorsi individuali, dalle scienze alle arti, dalla musica al costume.
Furore Simbolo Valore è un’opera che scava nel sacro per estrarne l’umano. Un testo che, spaziando dalla storia delle religioni alla scienza etnologica, dal folklore alla psicoanalisi, testimonia ancora una volta la poliedricità e l’appassionata lucidità che hanno reso De Martino uno dei più importanti intellettuali del nostro tempo.
Ernesto De Martino (Napoli 1908 - Roma 1965), il più grande etnologo italiano, esordì con Naturalismo e storicismo nell'etnologia (1941), cui seguì Il mondo magico (1948). Le sue ricerche sul campo e il suo interesse per la cultura popolare si tradussero in numerose opere, fra cui: Morte e pianto rituale nel mondo antico (1958), Sud e magia (1959), Furore, simbolo, valore (1962).
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