«Arte e morale sono una cosa sola. La loro essenza è la stessa. L’essenza di entrambe è l’amore. Amore signifi ca comprendere – ed è molto difficile – che qualcosa di altro da sé è reale.» Scrittrice e pensatrice, Iris Murdoch ha messo al centro della propria riflessione i rapporti tra arte e filosofia, nel segno di una rigorosa inseparabilità. Avvicinatasi allo studio dell’etica platonica e kantiana nella convinzione che i problemi filosofici fossero i problemi della sua stessa vita, Iris Murdoch ha costantemente concepito la filosofi a come impegno a migliorare il proprio sé e il mondo, e l’«arte buona» – per lei in particolar modo la letteratura – come la guida fondamentale in un cammino verso il bene e la conoscenza della verità, un cammino di chiarificazione, di giustizia, di compassione. Apparsi fra il 1950 e il 1986, i saggi, le lezioni e i due dialoghi teatrali qui raccolti rappresentano gran parte della sua produzione fi losofi ca. In un linguaggio che si tiene lontano da specialismi vengono affrontati, tra gli altri, autori come T.S. Eliot e Camus, Kierkegaard e Marx, Wittgenstein e Simone de Beauvoir. Oltre ai classici – da Platone a Hume – accompagnano il discorso di Iris Murdoch i moralisti, i logici e gli analisti del linguaggio del gruppo di «Oxbridge»; terzo interlocutore è l’esistenzialismo francese, in particolare Sartre. E infine – quasi paradossalmente – si approda a un misticismo che soddisfa la necessità di valorizzare la «vita interiore» e che si avvicina al pensiero di Simone Weil. Il suo impegno è quello di una lotta per la realtà che, come scrive Luisa Muraro nell’introduzione al volume, si combatte sul piano etico, politico, teoretico, ed «è pratica artistica, pratica di vita quotidiana, è affare del filosofo, dell’artista, dell’uomo comune, senza soluzione di continuità». Perché la realtà non è già data, ma è qualcosa che bisogna imparare a vedere, in un processo che coinvolge tutto l’essere e che culmina nel saper amare.
Iris Murdoch (1919-1999) è nata a Dublino e cresciuta a Londra. Allieva di Ludwig Wittgenstein, ha insegnato Filosofi a dal 1948 al 1963 presso il St Anne’s College a Oxford. È stata poetessa, drammaturga, critica e filosofa, ma è nota in Italia soprattutto per i suoi romanzi. Il Saggiatore ha pubblicato L’incantatore (2014).
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