Avere un corpo è il dato ineludibile del nostro stare al mondo. Però riscrivere, manipolare, violare, spogliare, cancellare questo corpo sono le operazioni alle quali più spesso assistiamo nella contemporaneità. L’originaria concretezza del nostro vivere fisico è elusiva, non rappresentabile in mo - do univoco. E la sua rappresentazione si distende tra due tendenze diverse: un corpo materiale intensamente presente e modellabile, oggetto che designa il potere in forma di corpo dei leader (Berlusconi e Stalin), definisce una buona prestazione sportiva e conferma un canone estetico, più spesso femminile e sempre decretato dai media; e un corpo come entità non più permanente o addirittura ormai dissolto, nella rimozione dei corpi delle vittime (i desaparecidos in Argentina), nella scrittura e riscrittura come reinvenzione di un corpo traumatizzato da un incidente, nella censura sociale del corpo affetto da Aids e infine nell’arte come rappresentazione dell’invisibile. Con contributi che spaziano tra storia, politica, sport, estetica e arte contemporanea, e con tre lunghe interviste a Elio De Capitani sul teatro di Sarah Kane, a Nancy Schiesari sui tatuaggi dei soldati americani in missione in Iraq e a Iain Sinclair sulla stanza vuota dell’ebreo Rodinsky, Dissolvenze è un ca - talogo di rappresentazioni del corpo nelle culture contemporanee. Con infiniti gradi intermedi, che sono sempre corpo.
Nicoletta Vallorani insegna Cultura inglese presso l’Università degli Studi di Milano. Tra le sue pubblicazioni si segnalano: Gli occhi e la voce. J. Conrad, Heart of Darkness: dal romanzo allo schermo (Unicopli 2000) e Geografie londinesi. Saggio sul romanzo inglese contemporaneo (CUEM 2003). Ha tradotto e curato l’edizione italiana di Kicking the Pricks di Derek Jarman (Ciò che resta dell’Inghilterra, Alet 2007).
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