L’arte di Paul Klee è stata un esempio travolgente di eclettismo, un continuo attraversare le soglie che dividono discipline e linguaggi: pittore tra i più significativi dell’astrattismo, non ha mai abbandonato del tutto il figurativo; ha unito la sperimentazione grafica e pittorica all’attività come violinista con l’orchestra di Berna, e un costante impegno teorico alla ricerca nel disegno e nell’incisione. Soprattutto, non ha mai smesso di varcare i confini tra vita e pittura, e tra natura e arte, considerando l’opera come una pianta il cui sviluppo non è mai separato dal terreno da cui emerge. I Diari – che il Saggiatore ripropone arricchiti da una preziosa introduzione di Hans Ulrich Obrist – non si limitano a testimoniare l’osmosi costante tra i due piani: ne costituiscono l’incubatrice, il luogo in cui la vita è già arte, ma non ancora dipinto. Custodi della straordinaria avventura umana e creativa di Paul Klee, questi diari sono una testimonianza tra le più coinvolgenti del XX secolo: dai ricordi dell’infanzia in Svizzera all’amore per Lily, dai primi passi del figlio Felix all’amicizia con Kandinskij, fino ai mesi passati sul fronte occidentale durante la Grande guerra. E poi i viaggi cruciali. In Italia, dove ritrova una natura amica – mai imitata, ma svelata fino alle leggi più intime – e dove conosce e rifiuta il barocco. E in Tunisia, dove vive un’esperienza panica con il paesaggio scoprendo il proprio talento per il colore. I Diari di Klee sono un’opera compatta e autonoma, autoritratto di un grande artista e insieme romanzo di formazione di una nuova arte, che non cessa di essere contemporanea.
Paul Klee è nato nel 1879 a Münchenbuchsee e morto a Muralto nel 1940.
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