Discendente di una tra le più colte e illustri famiglie palestinesi, Sari Nusseibeh cresce per le strade di Gerusalemme, di cui beve avidamente lo spirito multiculturale e multireligioso. Diventa testimone e protagonista degli eventi più tragici della sua terra: l’occupazione da parte dei coloni israeliani, l’esilio forzato di migliaia di famiglie palestinesi, le guerre, la nascita dei fronti di liberazione armata, il fallimento degli accordi di pace, le intifade, l’ascesa del fanatismo religioso e il proliferare dei kamikaze, la costruzione del muro. Nel ripercorrere la sua vita, Nusseibeh lega indissolubilmente la saga della sua «eccezionale» famiglia al destino del suo popolo e del suo incompiuto paese, e incarna con la sua esistenza, pubblica e privata, mezzo secolo di storia palestinese. C’era una volta un paese è l’autobiografia di un uomo che non ha mai smesso di difendere le ragioni della pace, della democrazia e della tolleranza, alla ricerca di una soluzione non violenta al conflitto israelo-palestinese. Da moderno Don Chisciotte, Nusseibeh si muove con visionaria caparbietà tra battaglie civili, amori letterari, nostalgie familiari e spietati ritratti di guerra, dando vita così al più lucido e commovente dei manifesti contro ogni forma di estremismo.
Sari Nusseibeh (Damasco 1949), dopo aver studiato a Oxford e a Harvard, ritorna in Medio Oriente, segue le orme paterne sulla via della politica attiva – divenendo membro dell’Olp, esponente di spicco dell’Autorità palestinese e consigliere privato di Arafat – e comincia un’instancabile e feconda attività di promotore culturale. Attualmente è rettore della Al-Quds, l’università araba di Gerusalemme.
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