L’attacco aereo su Auschwitz era richiesto dalle organizzazioni ebraiche più influenti e dagli stessi deportati, che lo invocarono più volte come estrema speranza nella fase culminante della Shoah, tra il maggio e il novembre del 1944. Ma dagli alti comandi alleati l’ordine – tecnicamente attuabile – non fu mai dato, e la macchina di sterminio nazista, lasciata indenne, poté aggiungere almeno centomila vittime al suo immane bottino. Dando voce a protagonisti come Elie Wiesel, sopravvissuto ad Auschwitz e premio Nobel per la pace, Henry Morgenthau iii, figlio del segretario al Tesoro dell’Amministrazione Roosevelt, Alfred Weber, ingegnere di volo della 15 Us Air Force, e David Wyman, tra i maggiori storici dell’Olocausto, oltre che a documenti e materiali d’archivio inediti, Bombardate Auschwitz ricostruisce la tremenda sfida politica, militare, burocratica che si giocò sulla testa di migliaia d’innocenti condannati a morte. Una sfida che coinvolse i vertici del governo statunitense. Già alla fine del 1942, il presidente Roosevelt, letto il primo rapporto sullo sterminio, dichiarò che l’America avrebbe fermato l’abominio, impegnandosi con queste parole: «I mulini degli dèi macinano lentamente, ma macinano straordinariamente fino». Nel 1944 le macine restarono ferme. Perché? Questo libro contiene molte domande e alcune risposte sul prolungato «silenzio degli Alleati», e sulle responsabilità morali di inglesi e americani, evocate da Elie Wiesel in una frase che esprime tutto il suo abbattimento: «Quando vedevamo i bombardieri passare sulle nostre teste speravamo, pregavamo che colpissero il campo. Ma non l’hanno fatto…».
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Arcangelo Ferri è autore di numerose inchieste radiofoniche e televisive e di documentari storici. Già inviato speciale in Italia e all’estero, ha lavorato per Rainews24 e diversi quotidiani. Attualmente è capocronista al Giornale Radio Rai.
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