Arthur Rimbaud è un mito nero e eterno: passato, presente e futuro del mondo a rovescio. A diciott’anni ha trascorso Una stagione all’inferno, nel baratro del proprio essere, nell’abisso dell’esistenza, dove nessuno mai ha osato tanto. In lui sono la follia e il genio del maledetto, del punk, di tutto ciò che la norma rifiutava ieri, calpesta oggi e disprezza domani; in lui si è riconosciuta una rivoluzionaria come Patti Smith, che qui introduce la Stagione e ne porta alla luce la forza negli anni mai sopita, mostrando quanto l’arte sia sempre stata, e sempre sarà, qualcosa che scuote dalle profondità della terra la pace posticcia della superficie. Edgardo Franzosini traduce ex novo il testo, scrivendo una versione conclusiva che ci invita a cercare Rimbaud non in cielo con gli occhi puntati verso l’alto, ma giù, nel fango, dove scavando con le unghie possiamo rinvenire la gemma ardente della sua poesia.
Introduzione di Patti Smith
Postfrazione e traduzione di Edgardo Franzosini
Arthur Rimbaud
Arthur Rimbaud è nato a Charleville nel 1854 ed è morto a Marsiglia nel 1891.
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Patti Smith
Patti Smith (Chicago, 1946) è cantautrice e poetessa. Il suo Horses (1975) è stato inserito da Rolling Stone al ventiseiesimo posto nella classifica dei cinquecento migliori album di tutti i tempi. Tra i suoi ultimi libri pubblicati in Italia ricordiamo Just Kids (Feltrinelli, 2010), I tessitori di sogni (Bompiani, 2013), M Train (Bompiani,2016), Devotion [perché scrivo] (Bompiani, 2018) e L’anno della scimmia (Bompiani, 2020).
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Rassegna stampa
Libri - Una stagione all'inferno
Torna la «stagione all'inferno» del «maledetto» Rimbaud
il Cittadino
04 gennaio 2022
Edgardo Franzosini: «Per la poesia c'è un prima e un dopo Rimbaud»
Gazzetta di Parma
01 gennaio 2021
Maledetto modernissimo Rimbaud
la Repubblica
14 novembre 2021