Giovanni Gandini è stato un indefinibile irregolare della cultura italiana: giornalista, editore, disegnatore, traduttore, inventore di testate, libraio, negoziante, flâneur. Un personaggio «di indubbia genialità» (Oreste del Buono) e di inesauribile creatività che è riuscito, con la fondazione di Linus nel 1965, a coniugare la cultura popolare americana con le più raffinate avanguardie artistiche europee della seconda metà del secolo scorso. Gandini si è aperto – oltre al fumetto e all’illustrazione e all’attenzione per il mondo dell’infanzia – ad alcune manifestazioni vitali della cultura della sua epoca ed è stato protagonista e testimone della Milano degli anni sessanta-settanta, per poi diventarne disincantato commentatore nei decenni successivi. Questo libro attraversa il mondo di Giovanni Gandini cercando di rendere conto dei suoi tanti interessi con una scelta di inediti e una serie di pezzi apparsi in diversi giornali, volumi o manoscritti e mettendo insieme racconti, brani autobiografici, elzeviri, lettere, poesie, illustrazioni, progetti editoriali e non, elenchi e bizzarrie varie. Il volume, organizzato secondo una cornice tematica (l’autobiografia, il gioco, i progetti editoriali, Milano, alcune storie e altro), cerca di offrire la migliore prospettiva sulla sua attività di osservatore degli usi e costumi del tardo Novecento.
Giovanni Gandini (Milano, 1929-2006), fu scrittore, editore, giornalista, oltre che notevole disegnatore. Nel 1963 fondò la casa editrice Milano Libri, che iniziò a pubblicare le strisce dei Peanuts di Charles M. Schulz. Due anni dopo creò la rivista Linus, che diresse fi no al 1972. In seguito pubblicò Il Giornalone (giornale «per bambini di tutte le età», dal taglio fortemente sperimentale) e Uffa. Numerosi i suoi libri come autore per l’infanzia (tra cui ricordiamo La minestra di polenta, 1974) e come elzevirista e autore di prose brevi e di memoria, da Caffè Milano (1987) a Un milione di copie (2006).
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