Quarant’anni di vita culturale, sociale e artistica scorrono veloci davanti al lettore di queste pagine. Lea Vergine, nell’esercizio di critico che media tra l’opera e chi la guarda, riporta nella conversazione pubblica movimenti, svolte artistiche radicali e le figure dei protagonisti. «Guardavo, annotavo, prendevo appunti» dice di sé l’autrice richiamando i primi passi della propria esperienza critica. E, andrebbe aggiunto, «descrivevo». Le descrizioni di Lea Vergine afferrano l’oggetto osservato e lo rendono discorsivamente attraverso i suoi dettagli rivelatori, riservando al lettore una conoscenza del fatto artistico di tipo prevalentemente «visivo». Gli scritti raccolti in questo volume riassumono, per la prima volta, l’intera attività dell’autrice, in tutto il suo svolgimento temporale e nella completezza delle sue modalità (saggi, presentazioni in cataloghi, articoli, recensioni). I brani di scrittura che compongono Parole sull’arte, spesso brevi e allineati in rapida successione, formano un denso repertorio di immagini e di vite d’artisti, un «ricettario» in cui sono custodite le formule e le risorse tecniche dell’arte dopo la fine del quadro. Il racconto dell’arte moderna e contemporanea intessuto da Lea Vergine per misteriose vie si riallaccia alle narrazioni antiche dei fatti artistici, rinascimentali e anche anteriori.
Lea Vergine, critica d’arte contemporanea, con il Saggiatore ha pubblicato L’altra metà dell’avanguardia. 1910-1940. Pittrici e scultrici nei movimenti delle avanguardie storiche (2005), Parole sull’arte. 1965-2007 (2008) e Un altro tempo. Tra Decadentismo e Modern Style (2012).
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