Paesaggi celesti è l’autoritratto definitivo di uno dei massimi artisti contemporanei. Un attraversamento dei paesaggi e delle visioni che hanno composto l’immaginario di Anselm Kiefer, guidato dalle sue stesse parole disseminate nelle interviste selezionate dal critico Germano Celant tra il 2019 e il 2020 e dal suo studio, che ne ha portato a termine il lavoro dopo la scomparsa.
Pagina dopo pagina, racconto dopo racconto, Kiefer dà vita a una gemmazione di immagini e ricordi: descrive con precisione il suo lavoro e le sue convinzioni sull’arte e il ruolo dell’artista; indaga il suo rapporto con i maestri, la letteratura e il mito, il sacro e la materia; apre le porte dei suoi atelier spiegando in che modo li ha scelti e abitati; ripercorre le tappe della sua carriera dagli anni settanta a oggi, dalla provocatoria serie Occupazioni, in cui posa nell’atto di fare il saluto nazista in diverse località europee, a tele come Märkischer Sand, in cui la sabbia fa le veci del colore, fino alle gigantesche architetture di cemento e piombo dei Sette palazzi celesti.
Quest’opera illumina in modo inedito il cammino artistico e umano di Kiefer lungo oltre cinquant’anni di creazioni e sperimentazioni, mostrandolo nel suo ostinato tentativo di edificare, a partire dalle rovine, ponti tra passato e futuro, storia e spiritualità, vita e morte. Di liberare le scintille di luce sepolte nella terra per farle ascendere verso l’oscuro del cielo.
Traduzione di Roberta Zuppet
Anselm Kiefer (Donaueschingen, 1945) è uno dei più importanti artisti contemporanei al mondo. Ha partecipato a centinaia di mostre personali e collettive, come le Biennali di Venezia del 1980 e del 2022, e le sue opere – tra le quali ricordiamo I sette palazzi celesti, esposti all’Hangar Bicocca di Milano dal 2004 – sono conservate presso collezioni museali di tutto il pianeta. Ha pubblicato L’arte sopravvivrà alle sue rovine (Feltrinelli, 2018).
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