Kansas, 1992. Allen Ginsberg ha l’incarico di intervistare l’amico William Burroughs in occasione dell’uscita dell’adattamento cinematografico, firmato da David Cronenberg, del suo capolavoro Pasto nudo. Va quindi a casa di Burroughs e in tre giorni registra undici nastri da novanta minuti l’uno. La visita coincide con un rito di esorcismo in cui uno sciamano navajo deve fronteggiare lo Spirito del Male che tormenta Burroughs da quando era bambino e che ha guidato da sempre ogni sua azione, dall’omicidio della moglie Joan in una folle messa in scena della storia di Guglielmo Tell alle più temerarie e deliranti sperimentazioni letterarie.
Allen Ginsberg dovrebbe indossare le vesti di intervistatore ufficiale, ma il sodalizio tra i due è troppo radicato perché le interviste non si trasformino in una conversazione privata, tra rievocazioni dei vecchi compagni del gruppo che è passato alla storia come Beat Generation e ricordi e aneddoti di vita beatnik: party drogherecci in loft di New York, Burroughs completamente fuori di sé a Tangeri che sventola un machete per strada, l’omicidio di David Kammerer da parte del loro amico Lucien Carr, le sedute psichiatriche improvvisate da Burroughs su Kerouac e Ginsberg sul divano della casa che condividevano a New York. Tra un’adunanza spiritica, una discussione letteraria, una sessione di tiro a segno con le molte pistole di Burroughs e una carezza ai gatti di cui William è perdutamente innamorato, emergono i ritratti compositi di due miti della letteratura contemporanea.
Più che una raccolta di conversazioni, Non nascondermi la tua pazzia è la storia privata di un’amicizia che ascoltiamo direttamente dalle voci dei protagonisti, raccontata con la dolcezza inedita di chi si conosce da più di quarant’anni e non ha mai smesso di volersi bene. Il racconto intimo di un incontro che ha cambiato radicalmente il secondo Novecento americano e mondiale.
Traduzione di Silvia Albesano
Allen Ginsberg (1926-1997) è stato uno dei più grandi poeti americani mai vissuti. Il suo incontro con Jack Kerouac e William Burroughs a New York nel 1944 segnò l’inizio della Beat Generation. Delle sue opere il Saggiatore ha pubblicato Papà respiro addio (1997), Morte e fama (2009), Saluti cosmopoliti (2011), Primi Blues (2011), Bloodsong (2013), La caduta dell’America (2014), Urlo & Kaddish (2015), Diario indiano (2015), Non finché vivo (2017), Ode plutonia (2017), Le migliori menti della miagenerazione (2019), la raccolta delle Poesie (2019) e le interviste riunite in Senza filtri (2021).
scopri di più sull'autoreWilliam Burroughs (1914-1997) è stato uno dei più visionari scrittori del secondo Novecento americano, ispiratore e anima, insieme ad Allen Ginsberg e Jack Kerouac, della Beat Generation. Tra le sue numerose opere ricordiamo La scimmia sulla schiena (Rizzoli, 1998), Pasto nudo (Adelphi, 2006) e I ragazzi selvaggi (Adelphi, 2015). Il Saggiatore ha pubblicato la biografia di Barry Miles Io sono Burroughs (2016) e le Interviste (2018).
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