La supremazia globale dell’Occidente è giunta al tramonto. I «Brics», con altri paesi emergenti, sono in vertiginosa ascesa, mentre la superpotenza americana ripiega su se stessa e la Grande recessione tormenta un’Europa in crisi d’identità. Dopo il secolo americano assisteremo a un secolo cinese, oppure russo, indiano o brasiliano? Che futuro avrà l’alleanza atlantica? E quali saranno i princìpi e le regole fondanti del nuovo ordine internazionale?
Le incisive risposte di Charles Kupchan esortano a vedere il mondo non per quello che è stato o si desidera che diventi, ma per quello che sta diventando: un mondo di nessuno, multipolare e interdipendente, che per la prima volta nella storia sarà privo di un centro di gravità.
L’Occidente ha perso la leadership globale, ma deve anche rassegnarsi ad accettare la fine della propria egemonia ideologica. Se vogliono contribuire a un ordine stabile e pacifico, Stati Uniti ed Europa non possono illudersi che il modello di democrazia liberale, capitalismo e nazionalismoì laico si estenda alle potenze in ascesa. Le autocrazie in Cina, in Russia e nel Golfo Persico, le teocrazie in Medio Oriente, gli «uomini forti» in Africa, il populismo di sinistra in America Latina: questi regimi, che Kupchan indaga con lucidità, non sono una semplice tappa intermedia lungo la strada che porta alla «via occidentale», ma alternative durevoli, spesso con un alto livello di efficacia e legittimità.
Le democrazie atlantiche dovranno affrontare la prossima, inesorabile svolta globale con flessibilità ed equilibrio. E in Nessuno controlla il mondo non mancano le proposte: per rivitalizzare le istituzioni occidentali occorrerà imparare dai paesi emergenti, riscoprendo il ruolo economico dello stato e nuove forme di coesione sociale, oltre che un atteggiamento pragmatico nelle relazioni internazionali.
Charles A. Kupchan
Charles A. Kupchan insegna Politica internazionale alla Georgetown University ed è Senior Fellow del Council on Foreign Relations. Già direttore della sezione europea del National Security Council durante la presidenza Clinton, è editorialista del New York Times. Tra i suoi libri sono stati tradotti in italiano La fine dell’era americana (Vita e Pensiero, 2003) e Come trasformare i nemici in amici (Fazi, 2012).
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Rassegna stampa
L'ossessione del controllo in un mondo incontrollabile
l'Unità
26 luglio 2016
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