Dall’epoca dei grandi specialisti beethoveniani come Wilhelm Backhaus a quella più recente di musicisti poliedrici come Alfred Brendel e Maurizio Pollini, le 32 Sonate per pianoforte di Ludwig van Beethoven rappresentano una sfida titanica e un’attrazione irresistibile per tutti i grandi pianisti: il «Nuovo Testamento» del pianoforte, come le definì Hans von Bülow. Se il confronto con i grandi del passato è inevitabile, una nuova interpretazione può fondarsi solo su un lavoro autonomo e certosino sui testi. Stimolato dalle domande di Martin Meyer, András Schiff svela tutti i segreti del suo approccio alle Sonate, guidando il lettore lungo l’evoluzione straordinaria del linguaggio musicale beethoveniano, dalle giovanili Sonate op. 2, già svincolate dal modello di Haydn, alle ultime, visionarie realizzazioni della maturità. Da questa analisi storico-critica discendono immediatamente, in maniera nello stesso tempo personale e non arbitraria, scelte di regia, tempo, suono, dinamica, timbro. Questa guida, un viaggio inedito dietro le quinte del lavoro interpretativo, offre tutti gli strumenti per un ascolto consapevole dell’esecuzione dal vivo delle Sonate da parte di András Schiff e di ogni loro interpretazione passata o futura.
András Schiff, pianista di fama mondiale, è uno dei massimi interpreti di Beethoven, Bach, Mozart, Schubert. È membro onorario del Beethoven-Haus di Bonn.
scopri di più sull'autoreMartin Meyer, giornalista della Neue Zürcher Zeitung, è autore di libri su temi letterari e musicali, tra cui Il velo dell’ordine (con Alfred Brendel, Adelphi 2002).
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