Edito per la prima volta nel 1980, La poesia senza nome, ora rivisto e con una nuova premessa di Patrizia Landi, non ha perso nulla della sua forza interpretativa. Brioschi coglie nel profondo la complessità della vicenda letteraria di Leopardi, che, sin dalle sue prime prove, considera l’arte come testimone autentica del destino dell’uomo e come uno dei supremi valori esistenziali. Per Leopardi la poesia, infatti, rende più umani e per questo deve assumere una posizione di guida; ma è, allo stesso tempo, anche un raggiungimento breve e transitorio, all’interno della costante ricerca, di quella «poesia senza nome», esercitata fuori dai generi letterari conosciuti e capace di restituire intatta la voce della natura.
Franco Brioschi (1945-2005) è stato professore ordinario di Critica e Teoria della letteratura all’Università degli Studi di Milano. Grande studioso di Leopardi, ha curato con Patrizia Landi l’edizione dell’Epistolario con le lettere dei corrispondenti (1998). Tra i suoi titoli si possono citare Un mondo di individui (1999) e Critica della ragion poetica e altri saggi di letteratura e filosofia (2002). Per il Saggiatore ha pubblicato La mappa dell’impero. Problemi di teoria della letteratura (1983, 2006).
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