La conversazione è «l’occasione per intrecciare la nostra esistenza con altre esistenze» dichiara Pierre Sansot. «Ci rassicura sulla somiglianza con tutti i nostri simili e sulla vicinanza con le persone più lontane da noi.» Ci porta verso terre sconosciute, per gettare le fondamenta di uno spazio condiviso che permetta di ritrovare noi stessi e di scoprire gli altri. E tutto questo grazie alla parola, che ci richiama dal nostro isolamento e ci invita a uno scambio autentico.
Una conversazione ben fatta non disdegna intoppi, pause, ripartenze; si contraddistingue per naturalezza, una buona dose di impertinenza, momenti di dubbio e una certa propensione a meravigliarsi. È il risultato dell’equilibrio tra leggerezza e profondità, non scade mai nella frivolezza di chi trascura le preoccupazioni e le sfortune altrui o nella grevità di chi sovraccarica di tormenti gli altri. Perché un buon conversatore non ostruisce il nostro orizzonte, bensì lo spalanca facendoci respirare aria fresca.
Ma come si distingue la conversazione dal dialogo o dal colloquio? Quando si svilisce nella sua caricatura, ossia nella chiacchiera? Possiamo conversare con Dio, con i poeti, tra amanti? Il gusto della conversazione è una passeggiata filosofica dai toni garbati, un manuale d’uso in cui Sansot delinea con raffinatezza le forme di quest’arte, un bene che appartiene a tutti e di cui non ci si può appropriare, fondato sulla reciprocità e sulla considerazione degli altri, ma minacciato dall’uso improprio della parola, che può diventare logora e priva di significato. Al riparo dai tranelli della retorica, dalla ripetizione stanca che nulla aggiunge al linguaggio e al pensiero, la conversazione infonde solidarietà e comprensione nelle nostre relazioni. In definitiva, la conversazione è ciò che più ci rende umani.
Traduzione di Francesco Caranci
Pierre Sansot (1928-2005) è stato professore di Filosofia e Antropologia all’Università Pierre-Mendès-France di Grenoble e all’Università Paul-Valéry di Montpellier. Autore di saggi di grande successo, in Italia ha pubblicato Passeggiate (Pratiche, 2001), Vivere semplicemente (il Saggiatore, 2007) e il best seller Sul buon uso della lentezza (il Saggiatore, 2014).
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