Quante pagine servono per contenere un secolo? Per più di quarant’anni il critico Piergiorgio Bellocchio ha tenuto un diario in cui ha raccolto appunti di lettura e confessioni, analisi e ritagli di giornali, foto e immagini di ogni tipo: una mole disorganica di riflessioni sul contemporaneo che è arrivata a riempire nel tempo oltre duecento quaderni. Una sconfinata sequenza di pagine nella quale è tracimato tutto ciò che ha catturato la sua attenzione, dai necrologi di sconosciuti agli annunci pubblicitari, dalle recensioni di film alle citazioni dai Vangeli, in una totale commistione di alto e basso, centrale e marginale che rappresenta una summa della sua riflessione intellettuale.
Diario del Novecento è una selezione ragionata dei suoi taccuini; una miscellanea di immagini e testi da cui si può ricavare una lettura quanto mai inedita e originale del XX secolo. Tra letteratura e politica, storia e filosofia, momenti privati ed eventi pubblici, ogni pagina di quest’opera si riempie di un disordine che è tale solo in apparenza; di una vertiginosa sequenza di accostamenti inusuali – ma mai fortuiti –, all’interno della quale ci si può muovere a piacimento avanti e indietro come un flâneur, da Marcel Proust a Giorgio Morandi, da Collodi a Tangentopoli, da Marlon Brando a Mussolini, da Umberto Eco a Bernardo Bertolucci, da Pasolini a papa Giovanni Paolo II, dall’arte contemporanea al trash, dalla riflessione sulla lingua alla crisi della sinistra, dal viso etereo di Alida Valli alle rughe di una contadina.
In quest’opera-testamento, Piergiorgio Bellocchio strappa, ritaglia e incolla pezzi di presente assemblandoli con sguardo critico in una forma nuova: un’immagine del Novecento composta dai volti, dalle parole, dai gesti, dalle fotografie, dai disegni, dalle sequenze di chi lo ha attraversato. Un affascinante resoconto personale di una storia collettiva.
A cura di Gianni D’Amo
«Questo è un magazzino dove si raccoglie di tutto, senza ordine alcuno. Da qualche anno è diventato il lavoro che mi occupa di più, e la più parte del lavoro consiste nel ritagliare, incollare, sottolineare cose che non serviranno mai né a me né a nessuno.»
Piergiorgio Bellocchio
Piergiorgio Bellocchio (Piacenza, 1931 - 2022) è stato un critico letterario, giornalista e scrittore. Ha fondato le riviste Quaderni piacentini (nel 1962, insieme a Grazia Cherchi) e Diario (nel 1985, insieme ad Alfonso Berardinelli) e ha collaborato con Panorama, Tempo illustrato, l’Unità e altre testate. Tra le sue numerose pubblicazioni ricordiamo la raccolta di racconti I piacevoli servi (Mondadori, 1966) e le opere saggistiche Dalla parte del torto (Einaudi, 1989), L’astuzia delle passioni (Rizzoli, 1995), Oggetti smarriti (Baldini&Castoldi, 1996), Al di sotto della mischia (Scheiwiller, 2007), Un seme di umanità (Quodlibet, 2020).
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Rassegna stampa
Leggere il Novecento nei diari (e nelle scemenze) di Bellocchio
La Repubblica - Torino
14 giugno 2024
Non volendo piangere, si doveva ridere
Il Foglio Review
01 aprile 2023
Cultura - album di famiglia
Il venerdì - La Repubblica
24 marzo 2023
pulplibri
29 dicembre 2022
Piergiorgio Bellocchio / Dolce come un coltello, affilato come una carezza
Pulp Libri
27 ottobre 2022
Ciao Patrizia, a presto Piergiorgio
Diario del Novecento – Piergiorgio Bellocchio
Gli amanti dei libri
03 ottobre 2022
Piergiorgio Bellocchio: Diario di un italiano
Libri da leggere: oltre 200 consigli per l’estate 2022
il Libraio.it
17 giugno 2022
Bellocchio, nel Diario "Lettere provinciali" ritratto della sua città
Il mondo di Bellocchio negli appunti a mano tra ritagli e confidenze
La concretezza saggia e radicale dei «piacentini»
il Sole 24 Ore
22 aprile 2022
L'autobiografismo critico di Piergiorgio Bellocchio