Tutto comincia con una filastrocca. Nel 1877 Thomas Edison recita «Mary Had a Little Lamb» a voce molto alta dentro la tromba di uno strano marchingegno, e qualche istante dopo si compie il miracolo: senza nessuna bocca che parli, la voce risuona da sola nella stanza, facendo trasecolare i presenti. Con il suo fonografo, Edison è il primo uomo a registrare un suono e a riprodurlo; ma la sua ricerca non si fermò qui, e nel 1915 annunciò di essere pronto a registrare per la prima volta uno spettacolo musicale dal vivo, in modo che nessuno sarebbe riuscito a distinguere l’Edison Diamond Disc da un musicista in carne e ossa. Da allora, la situazione si è curiosamente ribaltata, perché oggi musicisti e ingegneri del suono impegnano tutte le loro forze a creare l’illusione di una musica che non è mai stata suonata dal vivo. In mezzo c’è un secolo di inesausta esplorazione sonora, in equilibrio tra ciò che è reale e ciò che, invece, è ricostruito in studio. Alla ricerca del suono perfetto racconta la storia di questa esplorazione, dal soldato americano che monitora le trasmissioni radio naziste e casualmente scopre l’esistenza del nastro magnetico ai tecnici che sviluppano il primo format audio digitale. È una storia fatta di ascese – il grammofono, il mangianastri, il lettore cd… – e altrettante cadute, le quali scandiscono le tappe di un’evoluzione tecnologica che è la vera responsabile dei sound anni cinquanta o ottanta, che tutti riconosciamo dalle prime note. Una domanda sottende le pagine di questo libro: una registrazione dev’essere il più possibile fedele alla realtà o il suo scopo è invece di migliorare, e in qualche modo addirittura trascendere, l’esecuzione stessa? Per rispondere, Greg Milner indaga nelle vite dei più grandi inventori e sviluppatori; penetra negli studi di Abbey Road dei Beatles, nella Power Station di Springsteen, nella Townhouse di Gabriel; accarezza mixer, filtri, altoparlanti e ci descrive un mondo in perenne fermento, che oscilla fra l’entusiasmo delle scoperte e il cappio delle major, fra hi-fi e lo-fi. Un mondo che ci ha permesso e ancora ci permette di abbandonarci a uno dei piaceri più grandi dell’umanità. Ascoltare musica.
Greg Milner, giornalista, si occupa di musica, cinema e tecnologie e ha collaborato con Spin, Salon, Village Voice e Wired.
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