Orgoglio tossico è un atto d’accusa alla cultura del potere maschile che giustifica e sostiene la violenza.
In questa essenziale riflessione filosofica e pratica, Martha C. Nussbaum mostra come il vizio dell’orgoglio sia un fattore determinante nella tendenza ancora troppo diffusa a trattare le donne come oggetti, negando loro pari rispetto e piena autonomia. L’autrice concentra la sua indagine su tre «roccaforti dell’orgoglio» in cui gli uomini che si accaparrano il potere si considerano al di sopra della legge: il settore giudiziario, quello artistico e quello sportivo. Nussbaum ci mostra come l’orgoglio perpetui l’abuso sessuale sistemico, il narcisismo e la mascolinità tossica. Il coraggio di molte donne ha portato ad alcune riforme, ma la giustizia è ancora imperfetta, a volte ostacolata dal denaro, dal potere o dall’inerzia, altre volte da un desiderio collettivo di vendetta.
Analizzando gli effetti della legge e delle politiche pubbliche sulle nostre definizioni di violenza sessuale in continua evoluzione, l’autrice chiarisce come le lacune normative permettano a questa violenza di proliferare indisturbata. Nussbaum offre però una speranza, immaginando un futuro in cui, mentre le sopravvissute agli abusi si mobilitano per raccontare le loro storie e le istituzioni attuano riforme eque, potremo riconoscere pienamente la pari dignità di tutte le persone.
Traduzione di Laura Majocchi
Martha C. Nussbaum (New York, 1947) è una filosofa e studiosa di filosofia greca e romana, filosofia politica, diritto ed etica, nonché delle connessioni tra queste discipline. Il Saggiatore ha pubblicato Disgusto e umanità (2011) e La nuova intolleranza (2012).
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