Natale 1929. Nell’ascensore di un lussuoso albergo sulle Alpi svizzere, Annemarie Schwarzenbach incontra una misteriosa donna seducente con indosso un cappotto bianco. Solo per un secondo i loro occhi si incontrano, le due restano in silenzio e, da quel momento, ogni speranza e ogni desiderio nella vita della giovane scrittrice vengono travolti. In mezzo al trambusto della località sciistica alla moda «M.», la ventunenne Annemarie è in attesa di una parola, di un gesto, per buttare definitivamente al vento tutte le cautele e inseguire il suo sentimento sconvolgente. Ogni cosa è da lei illuminata è un prezioso racconto inedito pieno di luce, erotismo e passione nel quale Schwarzenbach mette a nudo il mondo dell’amore tutto al femminile. Il testo accuratamente costruito e in cui l’amore di una donna per una donna non viene in alcun modo dissimulato è ambientato in Engadina, località che Annemarie definiva «il mio luogo più proprio e più originario, quello dove mi muovo con più sicurezza e dove mi sento leggera come da nessun’altra parte». Il manoscritto, conservato inedito nell’Archivio svizzero di letteratura di Berna, è stato ritrovato nel 2007 da Alexis Schwarzenbach, nipote della scrittrice, che ne ha curato personalmente la pubblicazione.
Annemarie Schwarzenbach (Zurigo, 1908 - Sils im Engadin, 1942) è stata scrittrice, giornalista e fotografa. Il Saggiatore ha pubblicato, fra gli altri, Ogni cosa è da lei illuminata (2012), La notte è infinitamente vuota (2014), Tutte le strade sono aperte (2015), I miei occhi sul mondo (2019) e la biografia Una terribile libertà, scritta da Dominique Laure Miermont (2015).
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