Parigi, 1910. Un ragazzo cammina solitario nel Quartiere Latino: ha un marcato accento americano, nella giacca gli appunti delle lezioni alla Sorbona e dentro il cuore una grande timidezza; davanti a lui si spalanca una città luminosa, sconfinata come lo sono i desideri a vent’anni e indecifrabile come il futuro che lo aspetta. Quel ragazzo si chiama Tom e in quel momento non sa che di lì a poco scoppierà una guerra senza precedenti, che i suoi passi lo porteranno a Londra a scrivere poesie e che in Inghilterra lo aspetta un altro ragazzo, poco più grande di lui, che diventerà il suo migliore amico e il «miglior fabbro» dei suoi versi; non sa, soprattutto, che da tutto questo nascerà The Waste Land, il più visionario poema del XX secolo.
Filippo Tuena si immerge nell’esistenza fragile e insicura di T.S. Eliot e nel suo incontro con Ezra Pound per raccontare i misteriosi e intricati percorsi che conducono alla creazione di un capolavoro. La voce della Sibilla è la storia di un’amicizia e di due giovinezze: una narrazione su quell’età della vita in cui ogni ambizione sembra possibile e in cui le relazioni sono intessute di ferocia e assoluto, di scelte cruciali e delusioni che non crediamo di poter superare. Tuena riesce a restituire il volto più umano della società letteraria di un’epoca inimitabile, i drammi e i mutamenti che la «generazione perduta» ha attraversato nel passaggio dalla Prima guerra mondiale agli anni venti per poi piombare nell’incubo del fascismo e del Secondo conflitto: attorno alla fiamma e al genio di Eliot e Pound si rincorrono così Virginia Woolf e James Joyce, Henri Bergson e Gertrude Stein, gli amici caduti al fronte e la morte del padre Henry Ware Eliot, in una danza magica di corpi e parole.
La voce della Sibilla è un’opera che piega i confini di biografia e finzione per restituirci il ritratto di uno scrittore in costante lotta con se stesso, introverso e sprezzante, colmo di angoscia e di poesia. La storia di un ragazzo come tanti e dell’incontro che ha cambiato la sua vita e, assieme, la letteratura del Novecento.
Filippo Tuena (Roma, 1953) ha vinto il premio Grinzane Cavour con Tutti i sognatori (1999) e il premio Bagutta con Le variazioni Reinach (2005). Il Saggiatore ha pubblicato Memoriali sul caso Schumann (2016), Com’è trascorsa la notte (2017), Le galanti (2019) e Ultimo parallelo (2021).
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