Quale ragione ha spinto diversi giornali ad attribuire la strage di 77 norvegesi a non meglio precisati estremisti islamici, finché non è stato chiarito che l’esecutore era un terrorista xenofobo autoctono? Perché la Svizzera, un paese con quattro minareti, indice un referendum per proibire questi simboli religiosi? Per quale motivo la proposta di costruzione di un centro culturale islamico nel Lower Manhattan, vicino a Ground Zero, accende un dibattito politico incandescente negli Stati Uniti?
Nella Nuova intolleranza, Martha C. Nussbaum esamina alcuni casi esemplari di islamofobia per raccontare la pericolosità delle reazioni dettate dalla paura. Attingendo alla grande tradizione umanista della filosofia, della storia e della letteratura, indica un percorso che va oltre le ristrette risposte offerte dall’Occidente, verso un modello di società più equa, inventiva e libera. La paura, scrive Nussbaum, è la più narcisistica delle nostre emozioni. Manipolando le ansie legittime si producono leggi e politiche contro chi è diverso.
Per superare l’intolleranza è necessario applicare con costanza il rispetto delle coscienze e la capacità di comprensione. Nussbaum ci sfida ad abbracciare la libertà di religione per tutti, estendendo agli altri quello che chiediamo per noi. Ci incoraggia a espandere la nostra capacità di immaginazione empatica attraverso la curiosità, la conoscenza delle culture religiose e una forte etica del vivere civile. Solo così, argomenta Nussbaum, possiamo sconfiggere la politica della paura e avviarci verso un futuro più aperto e inclusivo.
Martha C. Nussbaum (New York, 1947) è una filosofa e studiosa di filosofia greca e romana, filosofia politica, diritto ed etica, nonché delle connessioni tra queste discipline. Il Saggiatore ha pubblicato Disgusto e umanità (2011) e La nuova intolleranza (2012).
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