Monti, laghi, colline, forre, fortilizi e contrafforti, borghi, strade, slarghi: vedere tutto, come se si fosse per aria, e tutto rappresentare in una mappa, con dettagli minuti, badando a distanze, rilievi, proporzioni: squadrare il mondo, illuminarlo, dargli ordine. È questo l’obiettivo di Serge Victor, ingegnere-cartografo al seguito di Napoleone durante la Campagna d’Italia. Figlio esemplare dei Lumi, nemico di fole balzane e superstizioni, adepto dell’Encyclopédie di Diderot e d’Alembert – alle cui parole si aggrappa con una devozione non lontana dal fi deismo che la Rivoluzione si era incaricata di smantellare –, Serge Victor riceve l’ordine dal Generale in persona di riprodurre i corsi e i ricorsi della Campagna, di fermare su carta e nel tempo i nuovi confini d’Italia, che il demiurgo Napoleone, N., l’Imperatore, va ridisegnando e riplasmando, sempre più a suo piacimento. Così, mentre il còrso conquista la penisola e, non pago, invade l’Egitto, Serge lavora alla sua magnum opus, in compagnia di uno scalcinato poeta tutto sdegno e fervore e dell’ammaliatrice Zoraide, la sua Maga, che della ragione rappresenta il doppio, il sonno, e prefigura l’assedio portato ai Lumi dalle sotterranee pulsioni che, nella Storia come nell’animo dell’uomo, non conoscono sopore. Da questo assedio – più cruento di ogni battaglia scatenata da Napoleone, più spietato di ogni rivoluzione –, l’Illuminismo uscirà pesto e zoppicante, come Serge stesso, che nell’erebo ghiacciato di Russia dovrà dire addio alla giovinezza e alla forza, ma soprattutto alla fiducia nelle magnifiche sorti e progressive dell’umanità. A capitolare non è però solo un uomo o un’epoca, ma un intero genere letterario, il romanzo storico: perché La Mappa, di là dallo sfarzo di una prosa immaginifica e di una struttura narrativa monumentale, lascia presagire un’aria di disfacimento, e sancisce l’irriducibilità del reale nella forma-romanzo, e l’arbitrarietà di ogni pretesa del contrario.
Vittorio Giacopini è nato a Roma. Lavora in un’agenzia di stampa e collabora alla rivista Lo straniero e alle pagine domenicali del Sole 24 Ore. È tra i conduttori di Pagina3, su Radio3 Rai. Tra i suoi libri, Re in fuga. La leggenda di Bobby Fischer (Mondadori 2008); Il ladro di suoni (Fandango 2010); L’arte dell’inganno (Fandango 2011); Non ho bisogno di stare tranquillo (Elèuthera 2012).
https://www.vittoriogiacopini.com/
scopri di più sull'autorecarrello
torna allo shop
Checkout
TORNA AL CARRELLO
RIEPILOGO