Nel centenario della nascita di Vittorio Sereni
L’essere poeta e l’esperienza della poesia, la maschera che lo scrittore di versi indossa, e che è appunto la maschera del poeta.
La materia e lo spazio: ciò di cui necessita il poeta. E poi l’essere umano, lo stare al mondo. L’esperienza algerina, da cui sorgerà – pilastro totemico nel Novecento italiano – l’esordio di una voce nuova, l’esordio del poeta Vittorio Sereni, con il
Diario d’Algeria.
Dalla Resistenza come esperienza mancata al gioco del calcio, dove per il poeta la fede nerazzurra è sentita come colpa d’origine; dagli incontri con Ezra Pound, Arthur Rimbaud, Eugenio Montale, ai luoghi dove il poeta Vittorio Sereni si tramuta in viaggiatore attento, cantore della memoria o flâneur: Bologna, Lubiana, Toronto, e poi ovviamente Milano, e Luino, la città natale. Il mondo, la politica, gli amici. La vita.
Negli
Immediati dintorni – un grande classico che torna in libreria dopo trent’anni – Vittorio Sereni percorre i sentieri ignoti del proprio essere poeta e del proprio essere uomo, componendo un vero e proprio zibaldone, un diario che lo accompagna per tutta la vita; ci consegna così le chiavi di volta per leggere le sue opere, e ci consente allo stesso tempo di scrutare, come in un diorama, il suo universo simbolico e umano.
Ci regala infine l’esperienza immersiva nei mari del fenomeno umano, sul vascello di uno dei più grandi poeti del Novecento, che qui intimamente confessa la sua perpetua e affascinante tentazione per la prosa.
L'INTRODUZIONE DI FRANCO BRIOSCHI
Vittorio Sereni
Vittorio Sereni è nato a Luino nel 1913 e morto a Milano nel 1983. Il Saggiatore ha pubblicato Gli immediati dintorni (2013), Stella variabile (2017) e Gli strumenti umani (2018).
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