Clonazione, cellule staminali, organismi geneticamente modificati. Questi termini, non più confinati nei laboratori di ricerca, sono sempre più diffusi nei media, nella discussione pubblica, nelle agende politiche e innescano tensioni tra le diverse visioni etiche. Nel contempo, sono meno percepite le interazioni tra scienza, tecnologia e pratiche sociali, in particolare le questioni normative connesse all’evoluzione tecnoscientifica. Da più di vent’anni Sheila Jasanoff costruisce con metodo e dedizione un ponte tra i saperi scientifico- tecnologici e la riflessione normativa. In Fabbriche della natura, le politiche e le pratiche giuridiche che hanno accompagnato la storia e le applicazioni delle biotecnologie sono seguite nel loro evolversi negli Stati Uniti e nei paesi europei. Un confronto transnazionale e transculturale, dal quale emerge che, nonostante il carattere globale del la ricerca biologica, ogni paese costruisce forme proprie di legittimazione dei processi scientifici difficilmente trasferibili in altre culture e società. Ciascuna realtà nazionale si confronta con il proprio passato, con i successi o i traumi; definisce e ridefinisce la propria identità e la propria cultura politica. Questo processo incide sull’idea che i cittadini elaborano intorno alle scienze della vita e alle loro applicazioni. In questo libro si riconosceranno tutti i lettori che, con intelligenza e passione, seguono lo sviluppo delle tecnoscienze, consapevoli dell’impossibilità di poterle escludere dalla riflessione sulla propria vita e sul proprio futuro.
Sheila Jasanoff, nata a Calcutta ma statunitense per educazione e percorso accademico, ha fondato il primo dipartimento di Science and Technology Studies alla Cornell University e attualmente insegna questa disciplina alla John F. Kennedy School of Government della Harvard University. Delle sue numerose pubblicazioni, in Italia è uscito La scienza davanti ai giudici (Giuffrè, 2001).
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