Nella Finestra sul cortile, tra i film più celebri di sempre e grande metafora del cinema, il protagonista Jeff, interpretato da James Stewart, spia i vicini dal suo appartamento, fino a imbattersi nei segni di un omicidio. Per Victor Stoichita, uno degli storici dell’arte più autorevoli del nostro tempo, il personaggio di Hitchcock, voyeur e detective al tempo stesso, incarna le caratteristiche dello sguardo con cui le arti visive, fin dall’avvento dell’Impressionismo, sembrano chiedere di essere osservate. La potenza del «gioco della rappresentazione» chiama lo spettatore, proiettato in un mondo di ostacoli e incertezze, privo di una storia immediatamente leggibile, a farsi Sherlock Holmes, per orientarsi nell’affascinante, densa coltre delle interpretazioni possibili. Fu la «Nuova pittura» impressionista a mettere in luce l’importanza di ciò che nel dispositivo del quadro si sottrae all’osservazione, è fuori campo, nascosto o troppo piccolo per essere visto. Da allora, l’immagine artistica appare di frequente come un «luogo del delitto». Effetto Sherlock è dunque un dittico: la prima tavola è consacrata alla rivoluzione dell’esperienza visuale portata in particolare da Manet, Degas e Caillebotte; la seconda esplora – attraverso capolavori quali La signora scompare e La finestra sul cortile di Alfred Hitchcock e Blow Up di Michelangelo Antonioni – la capacità dell’arte cinematografica di realizzare esperimenti sullo sguardo e di proporre uno «spettacolo ottico». Che si parli di pittura, cinema o arte contemporanea, l’«effetto Sherlock» non è allora che l’esercizio intellettuale della rivelazione. Ma se i romanzi gialli si concludono con la vittoria indiscussa della ragione, per Stoichita davanti all’immagine nessun mistero può essere definitivamente risolto. Pur con questa consapevolezza, però, non possiamo non farci investigatori: solo grazie al nostro sguardo indagatore l’arte acquista profondità e senso.
Victor I. Stoichita (Bucarest, 1949) è professore emerito di Storia dell’arte moderna all’Università di Friburgo e membro dell'Accademia nazionale dei Lincei. Il Saggiatore ha pubblicato Effetto Sherlock (2017) e Breve storia dell’ombra (2023).
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